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CAT_IMG Posted: 26/10/2011, 16:14     +1La morte diGheddafi - .. News dal mondo e dall'Italia
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TRIPOLI - I ribelli libici hanno annunciato la morte di Muammar Gheddafi, circostanza confermata da un video diffuso dalla tv araba al Jazeera.

Secondo gli insorti, il colonnello è giunto cadavere in ospedale, sembra dopo essere stato ferito durante un raid della Nato.

In un primo momento si parlava di un arresto di Gheddafi e del figlio Muttasim, che dovrebbe essere rimasto anch'egli vittima.

Scene di festa a Tripoli con caroselli di auto e gente che balla con le armi in mano.

Un giornalista ha riferito ad al-Arabiya di aver visto il corpo del raìs, la fine di Gheddafi è stata commentata dal presidente del consiglio dei ministri italiano, Silvio Berlusconi, con un laconico "sic transit gloria mundi".

In Libia hanno i propri affari molte aziende italiane e sono tanti gli abruzzesi che hanno lavorato o si trovavano lì prima dell'inizio del conflitto.

Tra essi il sindaco di Cagnano Amiterno (L'Aquila), Donato Circi, che ha ricordato i suoi due anni a Tripoli: "un'esperienza bella e curiosa, anche se il regime di Gheddafi aveva forti connotazioni anti-italiane".

L'analisi dell'ex assessore regionale ai Rapporti con il Mediterraneo, Mimmo Srour, sentito da AbruzzoWeb per la sua profonda conoscenza delle vicende geopolitiche che si concentrano sul "mare nostrum" bolla la guerra come un fatto meramente economico, "un neocolonialismo - dice - che non ha nulla a che fare con i diritti umani, armato dall'Occidente, che avrà gravi conseguenze per l'Italia".

da cronache abbruzzo news

gheddafi-morto-foto-della-cattura-e-uccisione
CAT_IMG Posted: 9/10/2011, 07:05     +1No al bavaglio - CAUSES
fatto già! vergognosa legge x un vergognoso paese...meno male che ormai con internet il popolo bue può comunque ricevere informazioni ma fa tristeza che in Itlia si debba fare come in Cina...anzi mi correggo fa PAURA
CAT_IMG Posted: 29/8/2011, 12:11     +1Lupi e cani: similitudini e differenze - La magia dei lupi
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Dopo i recenti studi sul genoma canino (già riportati in altro articolo) i ricercatori sanno alcune cose. In primo luogo, c'era un tempo in cui i cani non esistevano e solo i lupi vivevano in tutto l'emisfero settentrionale. In secondo luogo, relativamente all'improvviso (in termini temporali della scala evolutiva), un animale molto simile apparve e di solito fu trovato in associazione con gli esseri umani: il cane. Negli ultimi tempi i genetisti hanno accertato che il più stretto parente in vita del cane è il lupo, ed i zoo-archeologi datano l'origine del cane a circa 130.000/135.000 anni fa. E' ormai stato chiarito anche che i cani mossero i loro primi passi fra Europa e medio Oriente e non in Cina, dove il processo di domesticazione avvenne molto tempo dopo (15.000/16.000 anni fa). Il resto, però, è ancora un dibattito aperto, compreso il fatto se grazie ai cani addomesticati i gruppi umani si unirono e per ciò che l'uomo ha svolto nel suo ruolo attivo nella "selezione" di forme e comportamento. Negli ultimi anni c'è stato un enorme interesse sul comportamento dei cani, che ha incluso studi comparativi che miravano a guardare le differenze fra cane e lupo. Frank (1980) e la sua equipe sono stati i primi che hanno suggerito che i cani ed i lupi differiscono nel modo di elaborare le informazioni ambientali. A loro parere, i lupi sono più vincolati ad un certo tipo di stimoli per qualsiasi risposta comportamentale, ma allo stesso tempo sono in grado di mostrare flessibilità sui problemi di comportamento. Invece, ai cani manca l'abilità per i problemi complessi ma possono imparare in modo molto flessibile sulla connessione tra stimoli arbitrarii (ad es. seduto!) e qualche azione (prendi la palla). Sebbene le idee di Frank fossero molto interessanti, egli ha lavorato con pochi animali, senza tenere conto delle differenze di socializzazione ed utilizzando una metodologia sperimentale molto ristretta.
Il problema principale è la facilità con cui trovare la differenza di comportamento tra cani e lupi, ma un etologo deve cercare l'origine di queste differenze. Vivere in un ambiente fisico e sociale diverso rende più probabile che le due specie mostreranno abilità differenti (questo lo si vede, ad esempio, coi singing dogs della Nuova Guinea che grazie all'isolamento di millenni dal continente hanno smesso di abbaiare ed emettono un suono simile ad un canto). Poiché i cani possono avere aspetti molto diversi dai lupi, la maggior parte dei ricercatori concorda che la domesticazione dei cani è stata accompagnata da alcune modifiche genetiche, ma ciò che è così evidente nella morfologia è molto più difficile essere rivelato nel caso del comportamento. La maggior parte delle ricerche comparative comportamentali presuppone che i cani siano stati selezionati per vivere in stretta collaborazione con gli esseri umani. In altre parole, i cani avevano una maggiore possibilità di sopravvivere nell'ambiente umano (di origine antropica) se precedentemente avevano acquisito le competenze sociali umano-simili. Se uno vuole capire di più sulla base genetica di queste abilità, un modo per rivelarle è di eseguire esperimenti su cani e lupi che vengono generati in ambienti sociali simili. Il gruppo di ricerca di Adam Miklosi (stimato e lungimirante etologo) presso l'Università Eötvös Loránd in Ungheria è stato il primo che ha generato molti cuccioli di cane e lupo nel medesimo ambiente seguiti da un sorvegliante umano (un custode è vissuto con un singolo cucciolo allo stesso tempo) con l'intento di avviare un programma di ricerca comparativa.
Attualmente esistono due principali teorie che cercano di compensare le differenze di comportamento tra i cani ed i lupi: la selezione per le capacità cognitive ed i cambiamenti nel comportamento. Se i cani vivevano abbastanza a lungo nella società umana, la selezione avrebbe potuto cambiare nettamente le loro abilità cognitive. Ad esempio, i ricercatori hanno trovato che i cani mostrano prestazioni ad alto livello nella attività comunicativa quando devono trovare un pezzo di cibo nascosto con l'aiuto dei gesti umani. Dato che i lupi non hanno avuto molto successo in questo compito, in contrasto con i cuccioli di cane senza molta esperienza umana, i ricercatori presuppongono che i cani potrebbero avere sviluppato qualche vantaggio genetico durante la domesticazione che ha colpito direttamente le loro capacità cognitive sociali. Tuttavia, c'è anche un modo alternativo per spiegare questo. Per avere successo in un compito comunicativo, non sono importanti solo le abilità cognitive, ma anche il cambiamento di altri comportamenti. Per essere compagno di successo dell'uomo, un cane deve stare o sedersi tranquillamente per pochi secondi, dovrebbe guardare la persona al fine di vedere l'azione comunicativa (gesto), dovrebbe consentire a se stesso di essere controllato da un segnale, ecc.
Questo significa che le modifiche in altri aspetti del comportamento come l'attenzione o il temperamento potrebbero migliorare le prestazioni e non c'è bisogno di concludere che il sistema centrale della cognizione sociale è influenzato. Così i cani potrebbero essere molto simili ai lupi nelle capacità cognitive in generale ma in determinate attività hanno una migliore possibilità di rivelare certe abilità cognitive a causa dei cambiamenti in altri sistemi di comportamento. Nel programma di ricerca di Miklosi si sottolinea il parallelismo nel comportamento cane-uomo, assumendo non solo che l'ambiente umano è stato selettivo per alcune particolari abilità sociali dei cani, ma anche in termini funzionali (ciò che è il risultato del comportamento) il comportamento dei cani e degli umani condividono caratteristiche simili. Nel corso degli anni sono state raccolto alcune prove che hanno mostrato i vari aspetti del comportamento sociale parallelo nei cani e negli esseri umani. Negli esperimenti comparativi è stato trovato che i cuccioli di 4 mesi mostrano un comportamento di attaccamento verso il loro custode 'umano, che non avviene fra i lupi socializzati. In una direzione simile va la differenza che è stata scoperta in caso di abilità nella comunicazione. I cani dimostrano di essere più qualificati in età precedenti ai lupi nel comprendere i gesti umani e sembrano anche essere relativamente flessibili nell'utilizzazione dei segnali gestuali sconosciuti. In entrambi i casi i cani condividono molte delle caratteristiche del loro comportamento sociale con i neonati umani. Ciò significa che, dal punto di vista funzionale, i cani possono essere paragonati a bambini di 1.5-2 anni di età a seconda dell'attività svolta. Tuttavia, non viene sostenuto che necessariamente simili meccanismi mentali sono al lavoro in queste due specie. Alcuni dei meccanismi potrebbero sovrapporsi poiché entrambe le specie (cane e uomo) condividono un comune patrimonio di origini mammaliane e la possibilità di vivere in gruppi sociali, ma è anche molto probabile che l'evoluzione umana ci ha dotato di alcune abilità speciali che non sono presenti nei cani.
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La maggiore flessibilità nel comportamento emotivo dei cani può aver contribuito anche al loro successo nella comunità umana. Anche se è stata prestata poca attenzione, cani e lupi hanno analoghi comportamenti emotivi complessi. Tuttavia, nel caso dei cani, le possibili combinazioni comportamentali sono più grandi. Abbaiare è un chiaro esempio di questo. Sia i lupi che i cani abbaiano, ma nei lupi l'abbaiare viene utilizzato principalmente come un segnale di "avviso". Al contrario, i cani utilizzano l'abbaio in una vasta gamma di contesti, paura, aggressione e gioco. Inoltre, gli esseri umani sono molto abili nel discriminare questi suoni. Considerando che possiamo anche utilizzare il nostro comportamento vocale per modificare il comportamento dei cani, sembra che i cani e gli esseri umani si sono evoluti attraverso un nuovo canale comunicativo per le interazioni.

La personalità è un altro aspetto interessante del comportamento del cane in cui potrebbe esservi un parallelo con gli umani. Gli individui interagenti che vivono nello stesso gruppo sociale possono essere un vantaggio se si sovrappone la gamma delle loro personalità. I cani e gli esseri umani potrebbero condividere alcune caratteristiche della personalità che facilitano l'interazione all'interno di un gruppo. L'Interazione con i lupi dipende nella maggior parte dei casi dall'abilità dell'uomo di adattarsi ai "bisogni" dei singoli animali, mentre con i cani, le relazioni possono essere basate su adattamenti reciproci. Al momento non si è sicuri di come cani ed esseri umani influiscono nelle rispettive vicende personali, ma la possibilità di tale influenza è molto maggiore che coi lupi.



Il lupo e il linguaggio analogier e differenze con il cane domestico

Per quanto riguarda il linguaggio del lupo, questi può esibire una sottomissione attiva la cui finalità è quella di dimostrare, agli individui dominanti, amicizia e accettazione della loro autorità. La sottomissione passiva si caratterizza per un incremento degli atteggiamenti di sottomissione ed è solitamente utilizzata dagli individui di basso rango per inibire un’azione già iniziata. Oppure viene utilizzata dal sottomesso per dimostrare timidezza quando si trova circondato da individui dominanti. Tale posizione consiste nello sdraiarsi a terra, a pancia all’aria, mostrando la gola all’avversario, nel massimo atto di sottomissione. Le dimostrazioni di sottomissione, oltre ad inibire l’aggressività degli individui dominanti, hanno anche la finalità di rinsaldare i legami vigenti all’interno del branco. A tali manifestazioni di manifesta “ inferiorità “ il lupo dominante risponde con vari atteggiamenti che possono andare dalla tolleranza, agli atteggiamenti amichevoli fino a quelli di benevola superiorità. All’interno del branco gli atteggiamenti di sottomissione sono esibiti da tutti i componenti del medesimo ( ad eccezione dei due individui Alfa, maschio e femmina ), in maniera inversamente proporzionale al loro rango. Gli esemplari dominanti, perciò, devono esibire meno atteggiamenti di sottomissione degli individui subordinati. A titolo di curiosità ricordo come alcuni importanti studiosi ipotizzano che i precedentemente illustrati atteggiamenti di sottomissione attiva e passiva possono aver rivestito, nell’antichità, un importante ruolo nel favorire l’instaurarsi di un rapporto uomo- lupo e quindi del successivo processo di addomesticamento del cane ( vedi parte su origini e addomesticamento del cane ). Ciò è da imputare alla particolare sensibilità mostrata dal genere umano verso gli atteggiamenti infantili. Atteggiamenti infantili riscontrabili appieno nei sopradescritti comportamenti di sottomissione attiva e passiva. All’interno del branco di lupi vigono altri atteggiamenti ( sempre facenti parte degli atteggiamenti di sottomissione ) volti a rinsaldare la stabilità del branco medesimo. Un tipico esempio di questi è rappresentato dalla cerimonia di gruppo nella quale, al ritorno dell’esemplare leader nel gruppo, tutti i membri gli si stringono attorno toccandolo con il naso e leccandolo in faccia. Questa cerimonia, che rappresenta un saluto festoso al leader, talvolta è utilizzata anche dai restanti individui del branco ( tra di loro ) quando si ritrovano dopo una breve separazione. Altro esempio di cerimonia con finalità coesive è quella chiamata del saluto. Anche in questo caso la causa scatenante del rituale è un ricongiungimento dopo una separazione, di breve durata, degli individui costituenti il branco. Quando si ritrovano, questi, si salutano dandosi colpetti con il muso e leccandosi nella zona della bocca. Con tale tipo di comportamento imitano il comportamento, da loro stessi tenuto quando erano cuccioli, volto alla richiesta del cibo agli adulti. Va da se che con una cosi ampia gamma di modalità di comunicazione del proprio grado gerarchico, molto raramente un soggetto dominante si vede costretto ad imporre la propria autorità ad un soggetto subordinato ricorrendo a dimostrazioni di forza che vanno oltre la semplice minaccia
(etologo Costa)
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(da qualazampa)
CAT_IMG Posted: 14/8/2011, 10:43     +1Discorso a Washington - Native Indian Americans
Nel 1854 il "Grande Bianco" di Washington (il presidente degli Stati Uniti) si offrì di acquistare una parte del territorio
indiano e promise di istituirvi una "riserva" per il popolo indiano. Ecco la risposta del "Capo Seattle", considerata
ancora oggi la più bella, la più profonda dichiarazione mai fatta sull'ambiente.



Il Grande Capo a Washington ci ha mandato a dire che vuole comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e buone intenzioni.

Questo è gentile da parte sua, dato che sappiamo che lui non ha bisogno della nostra amicizia. Ma noi considereremo la vostra offerta, poiché sappiamo che se non vendiamo, l’uomo bianco può tornare coi fucili a prendersi la nostra terra.

Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? L’idea ci è estranea. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria o il luccichio dell’acqua, come potete voi comprarli? Ogni parte di questa terra è sacra per la mia gente.

Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la bruma delle scure foreste, ogni radura e ogni insetto ronzante sono sacri nella memoria e nelle esperienze della mia gente. La linfa che scorre negli alberi trasporta i ricordi dell’uomo rosso.

I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa bella terra, poiché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre sorelle; il daino, il cavallo, la grande aquila, questi sono i nostri fratelli.

Le creste rocciose, le essenze delle praterie, l’impeto del puledro e l’uomo, tutto appartiene alla stessa famiglia. Così, quando il Grande Capo a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra ci chiede molto. Il Grande Capo ci fa sapere che ci riserverà un luogo dove vivere comodamente. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli.

Quindi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Ma non sarà facile. Questa terra è sacra per noi. L’acqua scintillante che scorre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se noi venderemo la nostra terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri bambini che essa è sacra e che ogni riflesso spettrale nell’acqua chiara dei laghi ci narra gli eventi e i ricordi della vita della mia gente.

I fiumi sono nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare ed insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli, e vostri, e dovete, d’ora in poi, trattare i fiumi con la gentilezza con la quale trattereste un fratello. L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti l’avanzata dell’uomo bianco come la foschia delle montagne si dilegua dinnanzi al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre.

Le loro tombe sono luoghi sacri e così anche queste colline, questi alberi; questa parte di terra è consacrata per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce il nostro modo di vivere. Per lui, una parte di terra è uguale all’altra, dato che è uno straniero che giunge di notte e prende dalla terra qualsiasi cosa gli serve.

La terra non è sua sorella, ma sua nemica, e quando l’ha conquistata, se ne va. Si lascia alle spalle le tombe dei suoi padri e non se ne cura. Strappa la terra ai suoi figli e non se ne cura. Egli dimentica le tombe dei suoi padri ed i diritti di nascita dei suoi figli. Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come oggetti da comprare, da saccheggiare, da vendere come pecore o collane lucenti. Il suo appetito divorerà la terra e si lascerà alle spalle solo il deserto. Non so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città rattrista l’uomo rosso.

Ma forse è perché l’uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non ci sono luoghi quieti nelle città dell’uomo bianco. Nessun luogo in cui udire il fruscio delle foglie in primavera o il battito delle ali di un insetto. Ma forse non capisco perché sono un selvaggio. Il frastuono sembra solo ferire l’orecchio. E cosa resta nella vita se l’uomo non può ascoltare il richiamo solitario del lupo o le discussioni delle rane intorno ad uno stagno di notte? Io sono un uomo rosso e non capisco.

Gli Indiani preferiscono il delicato rumore del vento che increspa la superficie di uno stagno e il profumo del vento stesso, purificato dalla pioggia di mezzogiorno o aromatizzato dal L’aria è preziosa per l’uomo rosso, dato che tutte le cose dividono lo stesso respiro: la bestia, l’albero, l’uomo, tutti condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come l’uomo morente, egli è insensibile al fetore.

Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria ci è preziosa, dovete ricordare che l’aria condivide il suo respiro con tutta la vita che sostiene. Il vento che donò a nostro nonno il suo primo respiro, riceve anche il suo ultimo sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla separata e considerarla sacra, come un luogo dove persino l’uomo bianco può andare a gustare il vento addolcito dalla fragranza dei fiori delle praterie.

Così, noi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se decideremo di accettare, porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono selvaggio e non capisco altri modi di vivere. Ho visto migliaia di bisonti imputridire nella prateria, uccisi dall’uomo bianco che ha sparato loro da un treno in corsa.

Io sono un selvaggio e non capisco come il cavallo d’acciaio che sputa fumo possa essere più importante del bisonte che noi uccidiamo solo per sopravvivere. cos’è l’uomo senza le bestie? Se tutti gli animali fossero scomparsi, l’uomo morirebbe per la grande solitudine di spirito. Infatti, qualsiasi cosa succeda agli animali, presto accade anche all’uomo.

Tutte le cose sono legate tra loro. Dovete insegnare ai vostri figli che la terra sotto i vostri piedi è la cenere dei nostri nonni. Affinchè rispettino la terra, dite ai vostri bambini che essa è arricchita dalle vite dei nostri antenati. Insegnate ai vostri bambini quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è nostra madre.

Qualsiasi cosa accada alla terra, accade anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su loro stessi. Noi sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, l’uomo appartiene alla terra. Noi sappiamo questo: tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Tutte le cose sono unite tra loro. Qualsiasi cosa accada alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non ha tessuto la stoffa della vita, è solo un filo di essa.

Qualsiasi cosa lui faccia alla stoffa, lo fa a se stesso. Ma noi considereremo la vostra offerta di andare nella riserva che avete offerto alla mia gente. Vivremo appartati ed in pace. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni. I nostri bambini hanno visto i loro padri umiliati nella disfatta. I nostri guerrieri hanno provato vergogna e dopo la sconfitta hanno trascorso i loro giorni nella pigrizia e contaminato i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni.

Non sono molti. Ancora poche ore, pochi inverni e nessuno dei nostri figli delle grandi tribù, che una volta vivevano su questa terra o che si aggirano ora in piccole bande nei boschi, rimarranno a lamentarsi sulle tombe di un popolo una volta potente e pieno di speranza come il vostro. Perché dovrei piangere la scomparsa della mia gente? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più.

Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina con lui e gli parla da amico ad amico, non può essere esonerato dal destino comune. Noi possiamo essere fratelli, dopotutto; staremo a vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrà forse scoprire un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Ora voi potete pensare che Egli vi appartenga, così come volete possedere la nostra terra, ma non è così. Egli è il Dio dell’uomo e la Sua compassione è uguale sia per l’uomo rosso che per quello bianco.

Questa terra è preziosa per Lui e danneggiarla significa disprezzare il suo Creatore. Anche i bianchi scompariranno, forse anche prima di tutte le altre tribù. Ma nel vostro perire risplenderete vividamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portato in questa terra e che per qualche scopo speciale vi ha dato il dominio su di essa e sull’uomo rosso.

Quel destino è un mistero per noi, poiché non comprendiamo perché i bisonti sono stati tutti macellati, i cavalli selvaggi domati, i sacri angoli della foresta appesantiti dall’odore di molti uomini e la vista delle rigogliose colline disturbata dai fili parlanti. Dov’è la macchia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cosa significa dire addio al puledro e al cacciatore? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Comunque considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che ci avete promesso. Là, forse, potremo vivere i nostri brevi giorni come vorremmo.

Quando l’ultimo uomo rosso sarà svanito da questa terra e la sua memoria sarà soltanto l’ombra di una nuvola che passa sulla prateria, queste spiagge e queste foreste ospiteranno ancora gli spiriti della mia gente. Perché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre.

Così, se vi venderemo la nostra terra, amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come ne abbiamo avuto cura noi. Tenete nella vostra mente il suo ricordo di com’era quando l’avete presa. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per i vostri figli ed amatela … come Dio ama tutti noi.

Una cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Persino l’uomo bianco non può essere esonerato dal destino comune. Possiamo essere fratelli, dopotutto.


altra versione molto simile:
(immagino dipenda dalla traduzione)


"Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza
dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole come e' che voi potete acquistarli?
Ogni parco di questa terra e' sacro per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi
ombrosi, ogni radura, ogni ronzio di insetti e' sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che cola negli alberi porta
con sé il ricordo dell'uomo rosso. Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il
cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti
alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non e' solamente acqua, per noi e' qualcosa di
immensamente significativo: e' il sangue dei nostri padri.
I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli. Se vi
vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete
dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello. Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi.
Per lui una parte di terra e' uguale all'altra, perché e' come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che più gli
conviene. La terra non e' suo fratello, anzi e' suo nemico e quando l' ha conquistata va oltre, più lontano.
Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere
come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorerà tutta la terra e a lui non resterà che il deserto.
Non esiste un posto accessibile nelle città dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in
primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse e' perché io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano
sembra insultare le orecchie. E quale interesse può avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano
l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?

Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza
la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne.
L'aria e' preziosa per l'uomo rosso, giacché tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano
la stesa aria. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta
insensibile alle punture. Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi e' preziosa, che l'aria divide il
suo spirito con tutti quelli che fa vivere.
Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre e' lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi vi vendiamo
le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa
andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato. Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre.Ma se decidiamo di
accettare la proposta io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero
suoi fratelli.

Che cos'e' l'uomo senza le bestie?
Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiché ciò che accade alle bestie prima o
poi accade anche all' uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano
e' fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinché i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa e' arricchita dalle vite della
nostra gente. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra e' la madre di tutti noi. Tutto ciò che di
buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Noi almeno
sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensì e' l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose
sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa
per la terra lo si fa per i suoi figli. Non e' l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e' soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa
alla trama lo fa a se stesso. C'e' una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio e' lo stesso
vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli e' il Dio
dell'uomo e la sua pietà e' uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui e' preziosa. Dov'e'
finito il bosco? E' scomparso. Dov'e' finita l'aquila? E' scomparsa. E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza".
CAT_IMG Posted: 11/8/2011, 13:20     +1Gatto delle sabbie - Animali selvaggi ~ esotici ~ non convenzionali
L'ultimo della sua specie

Questo gattino è un animale molto speciale: è un cucciolo di gatto delle sabbie, un felino in via d'estinzione. Questo esemplare è nato tre settimane fa nel parco Ramat Gan Safari, vicino Tel Aviv, e costituisce una speranza per la sua specie. Grazie a questa nascita insperata, i gatti delle sabbie hanno una possibilità in più di sopravvivere. I Felis Margarita , questo il loro nome scientifico, sono felini di piccole dimensioni dalle zampe corte e facilmente riconoscibili per la testa larga dalle grandi orecchie. Vivono nel Sahara, dove la loro pelliccia color sabbia garantisce un mimetismo pressoché perfetto. Con il passare degli anni la loro presenza si è fatta sempre più rara, fino a ridursi a circa 150-200 esemplari. Dal 2002 sono in via d'estinzione, ma questa nascita in cattività rappresenta un segnale importante per chi è impegnato nella preservazione di questa specie.


CAT_IMG Posted: 26/7/2011, 10:47     +1The Sims - Videogiochi & Consolle
quella degli animali è irrinunciabile
8 replies since 9/5/2007